THC nelle urine? Cosa comporta?

THC nelle urine Cosa comporta

Nel nostro Paese la cannabis può essere utilizzata solamente in determinati ambiti, e per l’uso personale il contenuto di THC non deve superare lo 0,2%. Il THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo) è il principio attivo principale della cannabis, che causa effetti allucinogeni e ricreativi. Un eccesso di THC porta quindi ad alterare la percezione, provocando reazioni emotive non volute e incontrollati attacchi di fame. A volte, inoltre, può causare anche comportamenti aggressivi e violenti, associati ad ansia, attacchi di panico ecc. Ma cosa succede se viene trovato thc nelle urine? E soprattutto cosa dice la normativa vigente sulla cannabis nelle urine? Scopriamolo di seguito.

Quanto tempo dura l’erba legale nelle analisi delle urine?

A volte è obbligatorio fare un test delle urine, che sia per un controllo antidroga, per una semplice visita medica o per un controllo prima di una gara sportiva agonistica. La presenza di cannabinoidi nelle urine può rappresentare un problema non da poco. Ma quanto rimane il thc nelle urine? Il picco massimo si hanno 15/20 minuti dopo l’assunzione di sufficienti dosi, con le quantità che poi tendono a diminuire nel corso del tempo. La permanenza massima dell’hashish nelle urine è di circa quattro settimane.
Ma quando l’analisi delle urine per thc è positivo? Il test risulta valido se è riscontrato nelle urine una quantità di almeno 50ng di THC-COOH per ml di urina.

Quanto resta il CBD nel corpo?

Il CBD è un altro principio attivo della canapa, anch’esso responsabile di effetti per l’organismo e per questo controllato nei vari test, come ad esempio quello delle urine. Il CBD agisce interagendo principalmente con il sistema endocannabinoide, che ha il compito di regolare il funzionamento corretto dell’organismo. A differenza di altri cannabinoidi, il CBD non si lega direttamente ai recettori del SEC, ma lavora dietro le quinte per fornire i suoi effetti unici.
Il CBD viene viene prima trasportato nel fegato e da qui si diffonde lentamente nell’organismo. Ma per quanto tempo rimane trovabile questo principio attivo della cannabis nelle urine? Sebbene non sia sicuro del tutto, alcuni studi scientifici rilevano che il CBD abbia un’emivita nell’organismo di circa 2-5 giorni. Dopo questo tempo, quindi, non dovrebbe risultare alcuna quantità del principio attivo nel test delle urine.
Ovviamente i tempi dipendono da persona a persona, specialmente da vari fattori biologici come percentuale di grasso corporeo, il metodo di consumo, l’efficienza del suo metabolismo, la quantità consumata e molto altro ancora.

Quanto ci vuole per smaltire due tiri di canna?

Specialmente quando si fuma poco, come ad esempio soltanto due tiri di una canna di marijuana, la possibilità di risultare positivi in un test delle urine volto a trovare sostanze come il thc difficilmente risulta positivo. Sebbene la permanenza del thc nelle urine all’interno dell’organismo può andare da quattro settimane massimo fino anche a 60 giorni per le quantità più grandi, si può stare sicuri già dopo due settimane.
Non bisogna quindi preoccuparsi in caso di un test delle urine e soprattutto ricercare sostanze o farmaci che possono nasconderlo nei test. Non esiste infatti niente che aiuti l’organismo a smaltire la presenza del THC, né tisane, né farmaci, né altri ritrovati.
Il consiglio è quello di rimanere sempre nell’ambito della legalità, quindi consumare sostanze con dosi di THC e CBD controllate.