Insetti e scarafaggi pericolosi per la cannabis

Insetti e scarafaggi pericolosi per la cannabis

Quando ci si occupa di piantare i semi di cannabis, bisogna prestare attenzione non solo alla crescita regolare delle piante ma anche a preservarle da potenziali attacchi parassitari.

Per poter intervenire in modo corretto è necessario essere adeguatamente informati, così da conoscere approfonditamente tutte le tipologie di insetti e scarafaggi che possono compromettere la cannabis.

Cannabis: cos’è e peculiarità

La cannabis, anche conosciuta come canapa, è una pianta molto diffusa che fa parte della famiglia delle Cannabacee. Sono ancora tante le persone che considerano questa sostanza prettamente illegale, mentre tanti altri ne hanno riconosciuto i benefici.

Non a caso quando si raccolgono i fiori da questo particolare tipo di pianta, il prodotto che si ricava può essere impiegato come droga o come un farmaco naturale.

È proprio per le sue molteplici proprietà rilassanti e calmanti che la cannabis viene utilizzata, in alcuni paesi viene impiegata addirittura come farmaco per curare le condizioni mediche anche gravi.

Perché è importante conoscere i parassiti della cannabis?

Date le sue molteplici proprietà benefiche e la sua utilità in ambito medico, la cannabis è una pianta che va preservata. I parassiti che possono comprometterla sono tantissimi e alcuni risultano davvero dannosi.

Afidi e canapa: che correlazione c’è?

Una delle specie più pericolose di sempre per la cannabis sono gli afidi, questi insetti riescono a mettere in difficoltà anche i canapicoltori più agili ed esperti.

Si tratta di particolari insetti che in poco tempo riescono a mettere in serio pericolo le piante di canapa. Per questo motivo è di fondamentale importanza che i canapicoltori, già durante la messa a dimora dei semi, controllino la possibile comparsa degli afidi.

Questi parassiti si nutrono della linfa delle piante e sono conosciuti per la loro particolare abilità di riprodursi rapidamente.

Per questo motivo è bene considerare che se inizialmente vi si dovessero presentare unicamente due o tre esemplari di afidi, questi diventerebbero centinaia in pochissimo tempo.

• Come si riconoscono gli afidi?

Gli afidi sono facilmente riconoscibili in quanto sono particolarmente piccoli e hanno un corpo tozzo, presentano una forma tondeggiante che si assottiglia nella parte anteriore.

Per quanto riguarda il colore, invece, èn possibile trovare afidi marroni, bianchi o grigio scuro. Solitamente gli afidi si riconoscono in poco tempo in quanto so posano sulla pagina dorsale delle piante.

Nei casi più gravi inoltre è possibile ritrovare gli afidi che si muovono lungo gli steli.

• Che danni provocano gli afidi?

Quando gli afidi attaccano le piante, vi sono dei cambiamenti particolarmente visibili. Il principale è senza dubbio l’arricciamento delle foglie e la comparsa di alcune macchioline gialle.

Se l’impatto degli afidi è pesante le foglie ingialliscono sempre di più fino ad appassire completamente, fino a compromettere la crescita delle piante.

Per contrastare i danni causati da questi animaletti, tra cui: foglie mangiate, moscerini bianchi e piante macchiate è consigliabile affidarsi a una compagnia che offra una disinfestazione professionale. Una delle più valide è gli specialisti della disinfestazione, ed è possibile ottenere maggiori informazioni al link: https://www.glispecialistidelladisinfestazione.com/blatte/disinfestazione-scarafaggi/

I minatori delle foglie: cosa sono?

I minatori delle foglie rappresentano un grandissimo pericolo per le piantagioni di canapa, si tratta principalmente di mosche, lepidotteri e in particolar modo degli scarafaggi.

Questi animali sono solitamente di colore verde o bianco e vantano una lunghezze di circa 2 o 3 millimetri. Gli insetti minatori agiscono scavando nelle foglie delle profonde gallerie, all’interno delle quali depongono le uova.

Appena si schiudono le uova anche gli esemplari appena nati attaccano le piante. Nel momento in cui gli insetti parassiti agiscono, le foglie si seccano e cadono.

Una delle principali conseguenze è il rilascio da parte delle piante di una sostanza dolciastra che attrae formiche e mosche. Un simile effetto viene esplicato dalle larve che possono diventare ugualmente pericolose.

Uno dei principali timori delle persone è quello di trovare le blatte in casa e non riuscire a eliminarle. Sembra un problema solo per bar e ristoranti, ma in realtà la presenza degli scarafaggi riguarda tutti. Le abitazioni vengono prese di mira come qualsiasi altro locale e, per rimuovere questi fastidiosi visitatori, bisogna trovare la tana. Solo così si possono far scomparire tali organismi. Molto spesso la vista di uno scarafaggio si classifica come un evento accidentale e normale. Si pensa che possa capitare a tutti perché gli insetti arrivano dalle fogne e sono attratti dal cibo. Purtroppo la superficialità nell’affrontare il problema porta solamente a ingigantire la situazione. Infatti, le blatte sono solite portare i loro simili e fondano vere e proprie colonie nei locali visitati. Il rischio di infestazione è elevato e bisogna intervenire con tempestività e soprattutto in modo efficace, prima che l’invasione diventi ingestibile sotto ogni punto di vista. Ci si deve rivolgere agli esperti del settore.

Come si individua la tana degli scarafaggi?

Al fine di eliminare gli insetti, bisogna sapere dove si annidano. Avere questa informazione consente di prevenire l’infestazione di tutta la casa, quindi è necessario individuare il punto in cui si sono stabilite le blatte per effettuare la bonifica. Solitamente si trovano nelle zone più sporche, come ad esempio le intercapedini, e possono diffondere germi e batteri pericolosi per la salute umana. Cosa sono le blatte? Gli organismi sono resistenti alle mutazioni delle condizioni ambientali, hanno un corpo piatto e zampe veloci. Sono capaci di muoversi su superfici di qualsiasi tipo e di intrufolarsi nelle fessure più piccole, anche nelle parti alte delle stanze. Difficile seguire il loro percorso perché si spostano rapidamente e, solitamente, escono dalla tana quando c’è silenzio ed è buio. Cosa le attira? Il cibo e il calore sono due elementi che piacciono molto agli scarafaggi, quindi si possono trovare dietro agli elettrodomestici della cucina, nelle intercapedini del bagno oppure nelle canaline elettriche collocate in prossimità dei caloriferi. L’umidità di cantine e garage favorisce la loro presenza anche in tali luoghi. Farina e zucchero sono i principali alimenti a cui puntano gli insetti. Bisogna fare attenzione alle dispense. Come eliminare le blatte in modo definitivo, evitando che possano proliferare e riempire tutta la casa?

La disinfestazione

Ripulire l’abitazione dagli scarafaggi ed evitare che tornino, significa debellare l’intera colonia. Ciò porta a preferire il lavoro dei professionisti ai rimedi fai da te. Le blatte devono essere trattate con prodotti specifici, quindi bisogna conoscere con esattezza la loro specie. Come eliminarle definitivamente? Gli insetti si riproducono con grande velocità e in numero elevato, arrivando così in poco tempo a riempire l’immobile. Si devono catturare gli esemplari, impedendo che possano fuggire e creare una nuova tana altrove. Meglio rimuovere bene tutte le uova depositate dalle femmine. Alla vista di uno scarafaggio è meglio contattare subito una ditta specializzata. I suoi esperti possono individuare la tana posizionando apposite esche e arrivare presto al nido per effettuare la rimozione. Blatte in casa come eliminarle? Gli Specialisti della Disinfestazione sono la risposta più indicata perché dispone di insetticidi ad hoc che servono a sterminare la colonia in maniera radicale. Le sostanze usate sono a basso impatto ambientale e rispettose della salute umana, ma potenti e innovative, in grado di far fronte a qualsiasi tipo di scarafaggio. Nei complessi residenziali compaiono soprattutto nei periodi caldi e vivono anche negli spazi dedicati alla raccolta dei rifiuti. Da quella posizione possono facilmente raggiungere i vari appartamenti e diffondersi in modo capillare. Ecco perché non bisogna attendere, ma mettersi subito in contatto con gli addetti alla vista del primo esemplare. La rapidità aumenta l’efficacia dell’intervento.